Scopri come le piattaforme welfare aziendale possono aiutare la tua azienda a crescere

I vantaggi di un piano welfare, attuabile attraverso piattaforme dedicate, riguardano sia le aziende sia i dipendenti, anche dal punto di vista fiscale

Il principale riferimento continua ad essere il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Il punto di partenza è il Capo IV del titolo 1 del TUIR: all’interno dell’articolo 51 sono indicate le categorie di beni e servizi che possono essere erogate ai dipendenti senza che, concorrano a formare il reddito del lavoratore dipendente. Sono deducibili dal datore di lavoro ai fini Ires e Irap.

I benefici fiscali per le aziende fanno riferimento all’abbattimento dei costi del reddito da lavoro dipendente. 

Il vantaggio fiscale per la tua azienda esiste anche se i contributi welfare sono previsti come obbligo all’interno di un regolamento aziendale (deducibilità è del 100%).

Bisogna dire però, che i vantaggi fiscali cambiano secondo il tipo di contributo welfare che l’azienda deciderà di erogare. 

Si parla di welfare unilaterale quando ci si riferisce a quella tipologia di welfare dove è l’azienda che decide volontariamente quali tipi di contributi dare. In questo caso, la tua azienda potrà godere della deducibilità al 100%, per gli importi sostenuti previsti dalla soglia dei fringe benefit. ( di 516,46 euro per il 2021, mentre la soglia come previsto dalla normativa è 258,23 euro).

Se il regolamento aziendale non c’è, sarà solo del 5 per mille del costo del lavoro.

 

Conversione in welfare del premio di risultato

La decisione è del dipendente, che se sceglie di convertire il premio in una delle diverse tipologie di welfare avrà anche benefici fiscali, oltre a percepire un valore reale dell’importo.

Vantaggi per l’azienda: l’esenzione totale della contribuzione all’INPS 

Vantaggi per i dipendenti: detassazione totale dei beni e dei servizi che riceve nell’ambito di piani di welfare aziendale.

Questo significa che il cuneo fiscale sulle iniziative di welfare è azzerato,  il valore di quei servizi welfare è escluso dall’imponibile dell’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone, e anche dall’imponibile su cui si calcolano i contributi previdenziali.

7 aziende su 10 non introducono piani di welfare perché temono sia oneroso dal punto di vista economico o gestionale.

«Ma è un mito da sfatare. Grazie agli sgravi fiscali, mille euro che un’azienda eroga sotto forma di servizi di welfare invece che in prestazione in contanti comportano un risparmio di 350 euro per l’azienda e 180 euro in più in busta paga per il dipendente, che ottiene un beneficio netto».

Aspetti che caratterizzano il welfare in Italia

Le aziende possono dedurre dal reddito imponibile le spese destinate al welfare, derogando al limite del 5 x 1000 del costo del lavoro.

I voucher non possono avere valore superiore a 258,23, euro, se utilizzati come fringe benefit 516,46 (2021).

I benefit sono rivolti sia ai dipendenti che ai familiari.

Questi benefit riguardano tra l’altro: 

  • previdenza, 
  • assistenza sanitaria, 
  • servizi di educazione e istruzione, 
  • baby sitting, 
  • frequenza ludoteche, 
  • borse di studio, 
  • servizi di assistenza per anziani e non autosufficienti, 
  • trasporto pubblico,
  • ecc…
 

Le opere e servizi possono essere erogati e messi a disposizione dei dipendenti direttamente dal datore di lavoro o ricorrendo a provider di servizi esterni attraverso piattaforme di welfare aziendale.

Essendo vietata l’erogazione di somme di denaro dirette dall’azienda al dipendente, il premio di produttività o di risultato è trasformabile in welfare.

Per l’azienda è prevista deducibilità del reddito aziendale dei servizi welfare nell’ambito di un accordo vincolante per l’impresa: contratti nazionali, regolamenti aziendali, accordi territoriali ecc... 

Il welfare detto “puro” può essere applicato anche con finalità premiale.

EFFETTI DIRETTI:

Totale deducibilità ai fini ires /irap

Risparmio contributivo sul costo del personale

EFFETTI INDIRETTI:

+ produttività
– assenteismo
+ prestazioni lavorative
– turnover

Oltre a un miglioramento immagine aziendale e quindi maggiore capacità attrattiva.

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